Campitello matese (CB)
Distanza: 34,200 Km cira 30 minuti
Per chi ama la neve, che come seta bianca si stende su pascoli, vette appuntite e rilievi sinuosi, gli ingredienti preferiti sono quelli classici degli ambienti montani: altezze mozzafiato, foreste folte che danzano al vento spandendo nell’aria il profumo di resina, cieli tersi e scenari sconfinati da esplorare. Sono proprio queste le componenti eccezionali di Campitello Matese, frazione della località San Massimo in provincia di Campobasso, in Molise.
Come se si fosse fermato a fare una pausa, durante un’arrampicata verso la vetta, Campitello se ne sta alle pendici del Monte Miletto, a 1450 metri di quota, nel cuore di una piana suggestiva ombreggiata dalla sagoma possente del monte, che raggiunge i 2050 metri. Conquistare la cima della montagna è un’esperienza indimenticabile: dal punto più elevato si possono abbracciare, con un solo sguardo, il Mar Tirreno a ovest, il Mar Adriatico a est e il Tavoliere delle Puglie a sud-est.
Benché la maggior parte dei visitatori si rechi a Campitello Matese in inverno, invogliata dalle piste da sci che si snodano sui monti, le vedute panoramiche hanno un sapore magico soprattutto in primavera. La vallata pianeggiante che accoglie il borgo ha infatti una particolarità: ai primi caldi si trasforma in un lago, e tutt’intorno sbocciano come pepite bianche i fiori bucaneve. In più il Matese è una regione carsica, ricoperta di boschi misteriosi e affascinanti, frastagliata di grotte, caverne, gallerie e cavità pittoresche, modellate dalle forze naturali come preziose sculture.
Ma non sarebbe possibile godere di tutto ciò se il clima di Campitello non fosse mite e piacevole: in inverno le temperature sono abbastanza basse per attirare qualche nevicata, ma si mantengono gradevoli, e in estate i valori medi sono perfetti per passeggiare e apprezzare la vita all’aria aperta. Le temperature medie del mese più freddo, gennaio, vanno infatti da una minima di 0°C a una massima di 5°C, mentre in luglio, il mese più caldo, si passa dai 16°C ai 25°C. Le precipitazioni, generalmente scarse e quasi assenti in estate, raggiungono un picco massimo in novembre, quando cadono circa 81 mm di pioggia.
Con delle condizioni così favorevoli, ogni stagione dell’anno è una meraviglia: per chi si trova qui in inverno ci sono gli impianti sciistici, compresi tra i 1450 m e i 1900 m di quota, con 40 km di piste per lo sci alpino e 15 km per lo sci nordico, serviti da tre seggiovie e tre sciovie. Con una decina di piste per principianti, tre piste di livello medio, quattro rosse e un’adrenalinica nera, il comprensorio offre una grande varietà di tracciati e garantisce un divertimento ad hoc per qualunque livello di difficoltà. Ad assicurare condizioni perfette per lo sport ci sono gli impianti per l’innevamento artificiale, presenti da tempo nelle piste a bassa quota ma aggiunti ovunque negli ultimi anni. Da non dimenticare, infine, i magici percorsi fuoripista, da intraprendere soltanto se si è davvero esperti.
Visitare Campitello Matese oggi è davvero una sorpresa, se si pensa che fino agli anni Sessanta il paese era composto da un unico stabile, il Rifugio Iezza, oggi albergo e ristorante ma un tempo alloggio favorito dei pastori. D’estate le greggi venivano condotte sulle cime a pascolare, mentre d’inverno i primi temerari iniziavano a sciare, attirati dai bei panorami e dall’aria pura che si poteva respirare. Il vero successo sopraggiunse negli anni Settanta, quando vennero aggiunte molte delle strutture presenti oggi e venne progettata l’attuale area sciistica.
Ma Campitello non è solo sci. Il Parco del Matese regala scorci incantevoli e scenari sconfinati da percorrere a piedi, a cavallo o in bici, magari avventurandosi nell’arrampicata. Gli amanti del ciclismo conoscono bene la località per essere stata più volte una tappa del Giro d’Italia: il dislivello da superare e la pendenza media del terreno ne fanno uno degli arrivi in salita più duri degli Appennini. Non bisogna poi dimenticare la grande quantità di feste popolari, manifestazioni e rassegne culturali che vengono organizzate in paese nei vari periodi dell’anno. Nella stagione invernale l’avvenimento più importante è l’arrivo del Mercatino di San Massimo, tra la fine di dicembre e l’inizio di gennaio, quando le bancarelle invadono allegramente le strade e si vendono i prodotti tipici natalizi e artigianali. Ad arricchire l’offerta turistica ci sono conferenze, mostre tematiche, spettacoli, concerti e esibizioni di artisti di strada, pronti a farvi assaporare l’ospitalità impareggiabile del Molise.
Campitello Matese e il Parco del Matese si trovano in una posizione centrale rispetto alle maggiori vie di comunicazione dell’Italia centro-meridionale, quindi la zona è ben servita da strade e ferrovie. Raggiungere il paese non è difficile: chi viaggia in macchina può percorrere l’autostrada A1 e uscire a Caianello se viene da Napoli e a San Vittore se viene da Roma, oppure si può percorrere la A14 con uscite a Vasto sud e Termoli. Chi preferisce l’autostrada A17 deve uscire a Benevento. Chi si serve invece del treno troverà le vicine stazioni di Termoli sulla linea Milano-Bari, di Isernia sulla Roma-Campobasso e di Campobasso sulla Napoli-Campobasso. Gli aeroporti più vicini sono quelli di Napoli, Pescara e Roma Ciampino, rispettivamente a 131 km, 200 km e 204 km circa.
Torna su
Capracotta (IS)
Distanza: 34,800 Km cira 37 minuti
Capracotta è una rinomata stazione sciistica particolarmente votata allo sci di fondo, con i suoi 1.421 metri sul livello del mare detiene il primato di comune più alto dell’Appennino. In epoca relativamente recente, precisamente alla fine degli anni novanta, il piccolo comune in provincia di Isernia si è aperto anche allo sci alpino; sono stati infatti installati due impianti di risalita che permettono di sciare sul Monte Capraro.
I fondisti troveranno a Capracotta uno splendido tracciato che in passato ha ospitato anche gare di rilevanza nazionale. Il regno dello Sci di Fondo nel Molise è l’impianto di Prato Gentile, i 15 chilometri della pista Mario di Nucci propongono diversi gradi di difficoltà, l’anello è considerato di altissimo livello tecnico ed è anche una pista agonistica omologata F.I.S.I. . Il tracciato per esperti è affiancato da un anello per amatori che regala, oltre al divertimento sportivo, eccezionali panorami sulla Valle del Sangro.
Chi ama lo sci alpino potrà dilettarsi, come già accennato, sui tre chilometri delle due piste servite da skilift e seggiovia; ma nel comprensorio di Capracotta possiamo considerare anche gli impianti di Campitello Matese, ragionevolmente vicini e che supportano il divertimento dei discesisti con 40 chilometri di piste ed efficienti impianti di risalita.
Capracotta è quindi una località ideale per una settimana bianca a tutto tondo, inoltre non è da sottovalutare il grande patrimonio naturalistico di questo territorio che offre numerosi spunti per escursioni, trekking e arrampicate. Una visita merita sicuramente l’orto botanico d’alta quota “Giardino della Flora Appenninica” il quale si trova poco distante dal centro cittadino.
Torna su
Roccaraso (AQ)
Distanza: 47,600 Km cira 50 minuti
Se prendete i panorami innevati, spettacolari e sublimi della montagna, e li calate nelle atmosfere ridenti e ospitali dell’Italia centro-meridionale, ottenete una miscela squisita di divertimento, relax e tradizione. E’ proprio quello che succede a Roccaraso, comune abruzzese di circa 1670 abitanti in provincia dell’Aquila, compreso nella Comunità Montana Alto Sangro e Altopiano delle Cinque Miglia.
Abbracciato dal Parco Nazionale della Maiella, il paese è situato sull’alto corso del fiume Sangro, in una tavola pianeggiante che per secoli è stata solcata da popoli diversi, è stata terra di transumanza e scenario di fitti commerci tra il Nord e il Sud della penisola. Oggi Roccaraso è tra le mete turistiche più amate dell’Appennino Abruzzese, grazie soprattutto all’ampia offerta sciistica. Il comprensorio degli Altopiani Maggiori d’Abruzzo è un vero paradiso per gli amanti degli sport invernali, forte di una lunga storia fatta di impegno e voglia di crescere: nel 1897 si gettarono le prime basi per lo sviluppo turistico della zona, con l’inaugurazione della tratta ferroviaria Sulmona-Carpinone. Dall’inizio del Novecento aumentarono gli alberghi e nell’aprile del 1910 il Touring Club Italiano pubblicava articoli di elogio alla stazione turistica, mostrando foto e articoli sulle gare sportive che vi si tenevano.
Dopo la Seconda Guerra Mondiale, quando l’esercito tedesco in ritirata distrusse completamente l’abitato, Roccaraso ha trovato la forza di risollevarsi, e oggi è il punto nevralgico del comprensorio Alto Sangro, che comprende 160 km di piste da discesa e 36 impianti di risalita. Ogni anno vi si disputano gare sciistiche anche a livello internazionale, ma Roccaraso è preparatissima per l’accoglienza dei semplici turisti, con alberghi confortevoli, ristoranti di qualità, rifugi montani e strutture all’avanguardia.
Nonostante gli splendidi panorami appenninici, che in inverno si illuminano di neve candida, il paese gode di un clima tutt’altro che rigido: in paese gli inverni sono freddi quel tanto che basta per creare una giusta atmosfera natalizia, adatta allo sci e alla vita di montagna, ma le temperature si mantengono piacevoli. Anche l’estate, calda e soleggiata, è accarezzata da temperature miti, che favoriscono le passeggiate e la vita all’aria aperta. I valori medi di gennaio variano infatti tra una minima di 3°C e una massima di 9°C, e in luglio e agosto, i mesi più caldi, si va dai 18°C ai 28°C. Le precipitazioni sono scarse in estate e si concentrano tra novembre e dicembre, quando piove in media per 9 giorni al mese.
Chi non si accontenta di sciare, o decide di visitare Roccaraso nella bella stagione, vorrà conoscere le testimonianze storico-artistiche presenti in paese. Tra i gioielli architettonici più preziosi c’è la chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta, davanti alla Rocca. Edificata ancora prima del XVI secolo, la chiesa fu rimaneggiata più volte nei secoli successivi, e oggi presenta all’interno ben 11 altari. Da notare il pulpito ligneo cinquecentesco e il fonte battesimale, anch’esso di legno.
Un altro edificio di culto interessante è la chiesa di San Rocco, eretta nel 1656 come ringraziamento per la fine dell’epidemia di peste. E’ il solo edificio di valore ad essere stato risparmiato dai nazisti, che durante la Seconda Guerra Mondiale rasero al suolo la grande maggioranza degli edifici locali. Ancora oggi possiamo ammirare la facciata a capanna, e all’interno c’è una sola navata con abside semicircolare, culminante in un altare poggiato su colonne di legno. Sopra il coro ligneo c’è la statua del santo protettore dei malati di peste, San Rocco, a cui è dedicata la chiesa.
Da vedere la chiesa di San Bernardino, del 1851, situata in una via lungo la quale, secondo la tradizione, si fermò San Bernardino durante una missione di evangelizzazione nel territorio. Tra i maggiori edifici civili di Roccaraso spicca il teatro, realizzato per volere di Donato Berardino Angeloni nel 1698, con un imponente portale che si apre su una corte scoperta. Sulla facciata esterna, un tempo, c’erano un porticato e un loggiato ad arcate, con un cornicione che accoglieva gli spettatori con un’iscrizione solenne.
Roccaraso è anche una località ridente ed allegra, dove si svolgono tante manifestazioni all’insegna del divertimento. Oltre alle numerose gare sportive, che si svolgono sulle piste o negli spazi verdi intorno al paese, a fine giugno c’è una speciale giornata del ricordo, il raduno nazionale Caduti senza croce a Monte Zurrone. E’ una commemorazione in onore dei caduti della seconda guerra mondiale, a cui non fu possibile dare degna sepoltura.
Raggiungere Roccaraso, da ogni zona d’Italia, non è difficile. Chi viaggia in auto e ciene da Roma deve percorrere la A24 e immettersi sulla A25, uscire a Pratola Peligna e continuare sulla SS17 seguendo le indicazioni, mentre chi viene da Napoli deve prendere la A1 e uscire a Caianello, poi continuare sulle SS85, SS158 e SS17. Infine se venite da Bari dovete percorrere la A14 e uscire a Val di Sangro, se venite da Ancona dovete prendere sempre la A14 poi la A25 e uscire a Pratola Peligna. Per chi viaggia in treno Roccaraso possiede una stazione ferroviaria, situata a due passi dal centro cittadino, mentre l’aeroporto più vicino è quello di Pescara, a 107 km circa.
Torna sù
Torna su